Famiglia Crespi

Storia della famiglia Crespi

La storia della famiglia Crespi e della loro Villa sul lago d'Orta

Cristoforo Benigno Crespi, due anni prima dell’acquisto del terreno ad Orta San Giulio (nel 1877), aveva fondato un villaggio industriale operaio a Capriate (BG) poi chiamato in suo onore Crespi d'Adda, oggi patrimonio dell'UNESCO.

La famiglia Crespi era davvero ricchissima grazie al commercio del cotone e la sua innovativa lavorazione.

Cristoforo Benigno ebbe 5 figli:

Silvio Benigno - Bice - Maria - Daniele (che sperpererà in rovinosi investimenti gran parte dell'ingente patrimonio di famiglia) e Guido (che morì bambino).

Nel 1886 la famiglia Crespi lasciò Busto Arsizio per trasferirsi definitivamente in centro a Milano in uno splendido palazzo di via Borgonuovo. Cristoforo Benigno aveva 51 anni. Nel 1906 fu colpito da ictus cerebrale che lo menomò notevolmente.

Sarà il figlio Silvio Benigno, persona di grandissimo talento e caultura, che conosceva e parlava correttamente il francese, l'inglese e il tedesco, a prendere le redini dell'azienda, affiancando il padre, nel 1889, anno in cui la Villa Pia di Orta viene terminata, dopo 18 anni di lavori.

Silvio divenne anche deputato nel parlamento italiano dal 1899 al 1919. Morì nel 1944.

La Villa e i suoi interni:

La splendida villa sul lago ospitava la famiglia Crespi durante i mesi estivi. Le decorazioni delle pareti sono quasi tutte in stucco a stampo di ottima qualità, secondo i metodi usati nei paesi islamici e in Andalusia. Tipici dell'arte moresca anche i numerosi "archi rialzati" che decorano i salotti interni.

Bellissimo il pavimento del vestibolo (oggi reception) realizzato in quel tipo di mosaico particolare detto “palladiana” o “seminato veneziano”, perché molto usato in Veneto nei secoli precedenti anche se l'origine del suo utilizzo è molto più antica. A fine ottocento la moda del “seminato” si diffonde in tutti i palazzi signorili.

Davvero splendide le 5 sale del piano terra, ognuna con rivestimenti differenti, tipica espressione dell'eclettismo di fine secolo.

Dall'alto del minareto-belvedere si può godere di una grandiosa vista sul lago e le montagne circostanti.

Per le bellissime colonne che decorano la villa (anche in esterno) sono stati usati marmi davvero pregiati, come: broccatello di Spagna (giallastro), il rosso di Francia, la lumachella di Svezia, il verde di Polcevera, il rosso di Levanto, oltre a preziosi diaspri di Sicilia.

Pare che il bellissimo parco (oggi molto ridotto e trasformato) sia stato progettato da Enrico Combi, arcifamoso architetto di giardini!

Una curiosità: il fratello di Cristoforo Benigno, Benigno Crespi, zio di Silvio Benigno, acquistò nel 1882 gran parte del Corriere della Sera, fondato pochi anni prima.

Diventerà in pochissimo tempo un importante quotidiano soppiantando il tradizionale "Secolo". Continueranno i figli. L'ultima proprietaria del CdS è stata Giulia Mozzoni Crespi, futura presidente del FAI, che ha venduto a Rizzoli nel 1974.

Proprietà del palazzo:

Fino al 1929: famiglia Crespi

1929 - 1945 : Nobile Famiglia Fracassi Ratti Mentone di Torre Rossano, di cui assiduo frequentatore era Umberto di Savoia, futuro Re di Maggio!

1945 - 1949: Famiglia Cardano

Comitato Civico Nazionale

Centro di spiritualità

Dal 1990: Hotel e Ristorante


Old Villa Crespi

La vera storia di VILLA CRESPI

La storia della costruzione di Villa Crespi

Nel 1879 l'industriale e facoltoso cotoniero Cristoforo Benigno Crespi (1833 - 1920) acquistò un lotto di terreno sulla penisola di Orta San Giulio.

Nel lotto sorgeva un cascinale, il terreno arrivava fino al lago e comprendeva parte dell'antico abitato di pescatori detto “ Ortello” che venne demolito per la realizzazione della proprietà “Crespi”.

L’abitazione fu costruita e voluta come casa di villeggiatura della famiglia.

La dimora venne dedicata alla signora Crespi, Pia Travelli, anche lei come il marito originaria di Busto Arsizio (VA).  Il nome “Villa Pia” fu dato alla casa, ed è ancora leggibile su un cancello laterale, ora a  ridosso della rotatoria.

L'architetto incaricato alla realizzazione del progetto era in quel momento uno dei più gettonati e considerati a Milano: Angelo Colla (1827 - 1892).

Colla, originario di Gignese, nel 1862 venne riconosciuto come miglior ornarista lombardo.Grazie ad amicizie celebri e prestigiose, come quella col senatore Tullo Massarani, ottenne importanti incarichi a Milano, tra cui alcuni lavori a Palazzo Marino dove modificò in modo discutibile alcune sale adiacenti al grande salone dell'Alessi che doveva essere trasformato in sede del Consiglio comunale. Nel 1877 Colla entrò a far parte, con Massarani, della Commissione conservatrice ai monumenti di antichità e belle arti, ruolo che gli portò fama e notevole considerazione.

Ed è proprio in questo periodo che Crespi acquistò il terreno a Orta (1879) e decise di incaricare la figura maggiormente considerata per la realizzazione della sua grande Villa a tre piani, in stile moresco che gli ricordava le località visitate grazie alla sua attività industriale nei paesi mediorientali.

Di notevole interesse “La torretta-minareto di 5 piani finestrati” che spicca a cielo aperto dalla Villa dominando il parco e l’orizzonte.

Ad Angelo Colla venne data carta bianca per la realizzazione di  un capolavoro assoluto, vero unicum di questo genere moresco-eclettico dove la laboriosità degli intarsi e degli stucchi lascia ancora oggi senza fiato.

Oltre alla Villa nella proprietà vennero realizzate una grande fontana, una dependance e una rimessa con la scuderia, quest'ultima vicino al lago.

Purtroppo Colla, non essendo propriamente un architetto ma principalmente un ornarista , ricevette con il tempo notevoli critiche riguardanti il suo operato di lavorazione a Villa Crespi.

 

Venite a vivere l'esperienza unica che solo Villa Crespi sa offrire...