La rielaborazione di un piatto storico

Se conosci nel profondo i sapori della tua terra, puoi permetterti di giocare abilmente per regalargli un volto nuovo e iconico: ti presentiamo la pastiera scomposta dello Chef Cannavacciuolo e del suo Pastry Chef PierFederico Pascale.

 


La pastiera di Cannavacciuolo: un’artistica composizione

 

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Crediti foto: Francesca Pagliai

 

Il Ristorante 2 Stelle Michelin di Villa Crespi ha fatto accomodare nelle sue sale migliaia di ospiti dal 1999. Quegli stessi ospiti hanno potuto osservare l’entrata di nuove proposte, menu rivisitati, e piatti storici rielaborati in forme sempre diverse. È il caso della pastiera di Antonino Cannavacciuolo, un dolce classico della tradizione napoletana che richiama le amate origini dello Chef.

Il Pastry Chef PierFederico Pascale ha voluto celebrarle, rielaborando insieme al Patron Chef di Villa Crespi la composizione classica della pastiera. Ne risulta un piatto che slega visivamente gli elementi chiave della ricetta: una girella di cremoso alla pastiera fa da base a una perfetta quenelle di gelato, accanto al quale viene versato un manto perlaceo di latte di riso cotto al grano.

A sinistra, il piatto si colora dell’arancione di un finto tuorlo di vaniglia e agrumi, accompagnato da spugna di mandorle e mousse di ricotta.


Il concetto della pastiera scomposta

 

 

Dietro a un piatto in cui ogni elemento sembra vivere un’esistenza a sé, si nasconde un percorso a ritroso. Non più un dolce presentato nella sua integrità che viene scomposto una volta assaggiato, bensì sapori slegati che si riuniscono quando il cucchiaio da dessert raggiunge il palato.

Raccolti tutti gli ingredienti, ti sembrerà di assaporare una classica pastiera napoletana. Un gioco, una scommessa che Cannavacciuolo e Pascale, insieme alla brigata, hanno scelto di fare con gli ospiti di Villa Crespi.

Riuscendo a vincere sempre.  

 

La pastiera di Cannavacciuolo esiste solo scomposta?

 

Crediti foto: Stefano Fusaro

Lo Chef Cannavacciuolo e la sua pastiera non esistono solo nella variante scomposta che ha già ammaliato tutti gli estimatori della sua cucina 2 Stelle Michelin. Uno stampo più classico è certamente immancabile tra le sue ricette, cosa che rende felici gli amanti della tradizione.

E così, nel suo Laboratorio Artigianale di Suno, viene realizzata con un cuore morbido e le caratteristiche strisce di pasta frolla. Un dolce che potresti proporre durante le festività, seguendo passo dopo passo i procedimenti della ricetta ufficiale dello Chef, presente sul sito.

Innovazione e tradizione si incontreranno sempre nella cucina di Antonino Cannavacciuolo, perché è proprio dalla loro unione che nascono le opere d’arte migliori.