Cinzia Primatesta Cannavacciuolo

Una nuova partenza. Per tutti, finalmente. Anche Villa Crespi è pronta per riavvolgere il nastro; stesso team e stesso entusiasmo di sempre “ma una nuova consapevolezza del tempo, che dobbiamo recuperare e tornare ad assaporare”.

Cinzia Primatesta, titolare di Villa Crespi, intuisce con chiarezza le motivazioni e le possibilità che la fase di riapertura post Covid porta con sé. Per guardare con fiducia al prossimo futuro, e voltare pagina, è tempo di un breve bilancio di questi oltre sessanta giorni fuori dall’ordinario.

Cinzia, come avete saputo e come avete gestito la chiusura delle attività lo scorso marzo?

È stato un momento intenso e ovviamente molto triste. Ma eravamo consapevoli che si trattasse della soluzione più sicura e logica per affrontare il primo periodo dell’epidemia. La nostra attenzione si è dunque immediatamente focalizzata sul benessere dei nostri dipendenti e collaboratori. Ci premeva mantenere un senso di squadra e di appartenenza e coltivarlo anche grazie agli strumenti tecnologici di cui disponiamo. Abbiamo impiegato questo tempo per permettere alle nostre risorse di frequentare dei percorsi formativi a loro scelta. E allo stesso tempo abbiamo pensato ai nostri ospiti.


Agli ospiti? E come?

Facendoci sentire, semplicemente. Un contatto. Una telefonata oppure un messaggio. Un segnale di vicinanza, del tutto decontestualizzato da una transazione commerciale, economica o dal rapporto cliente-fornitore, in un momento di difficoltà generale.


Cosa ne pensi della situazione che sta attraversando il nostro pianeta?

Penso che occorra trovare un senso profondo. È un’occasione per mantenere alta l’attenzione su tematiche complesse ma che ci riguardano tutti da ormai molto vicino. Temi centrali come l’inquinamento e il rispetto per la terra e per l’acqua che ci circonda. Occorre investire sul benessere dell’ambiente e delle persone. Riscoprire delle piccole attenzioni innanzitutto verso noi stessi, per fare poi del bene alla comunità e all’ambiente; curarsi, coccolarsi, mangiare sano. Preferire prodotti locali e stagionali, per esempio. Scoprire i principi nutritivi e gli alimenti che ne sono naturalmente ricchi. Scegliere i mercati e le aziende locali. Perché mangiare bene significa anche avere un migliore sistema immunitario. E tornare ad aiutarci gli uni con gli altri, da subito. Ricordiamoci che l’effetto di questa pandemia non è ancora del tutto noto, rivelerà nei prossimi mesi.


Quali nuove disposizioni verranno introdotte all’interno della struttura?

Ovviamente ci stiamo attendendo a tutte le normative vigenti. Ma a Villa Crespi non cambierà molto dal punto di vista logistico. La gestione degli spazi nella sala ristorante era già a beneficio di una discrezionalità profonda per gli ospiti. Senza dimenticare che ormai da anni abbiamo adottato dei sistemi particolari di sanificazione all’interno di tutti gli ambienti di Villa Crespi, dispositivi di ultima generazione in funzione senza sosta che permettono un perfetto e costante ricambio d’aria.


Nessuna grande novità?

La grande novità sarà il ristorante in giardino. Un’idea che avevamo in cantiere da tempo e che questo lockdown ha accelerato. Sarà l’occasione per offrire la nostra eccellenza culinaria all’interno del parco della Villa. Un connubio speciale. E stiamo studiando dei menu settimanali, bilanciati, ricchi di nutrienti, che proporremo e integreremo con la possibilità di un’attività fisica all’aria aperta. Anche una passeggiata, che oltre a essere un toccasana per la vitamina D è rinfrancante per lo spirito e il corpo.


Che sensazioni si respirano per questo nuovo inizio?

Siamo felicissimi di poter ripartire e di poter portare avanti la nostra mission e la nostra visione ed etica del lavoro. Desideriamo incantare i nostri ospiti, esattamente come prima. Il nostro concetto di ospitalità resta quello di accompagnare le persone in un mondo di attenzioni autenticamente italiane che permetta loro di rinascere in una nuova estate della vita. Vogliamo riappropriarci del tempo e riservare una consapevolezza diversa agli attimi di felicità che vivremo.