Cinzia Cannavacciuolo racconta la sua storia d'Amore
Sono Cinzia Primatesta, socia e moglie di Antonino Cannavacciuolo.
Ricordo bene il giorno in cui ero in macchina davanti a Villa Crespi, con mio padre e un suo collaboratore e amico che stava raccomandando a lui di prendere questo giovane cuoco napoletano a lavorare per qualche mese per fare un’esperienza nell’albergo di famiglia. Ovviamente quel ragazzo era Antonino ed io allora ancora non sapevo che quel dialogo avrebbe cambiato per sempre la mia vita.
A distanza di 23 anni mi ricordo ancora il momento in cui è entrato nell’albergo di famiglia per fare questo colloquio e si è seduto nel soggiorno proprio all’ingresso della hall, ed è incredibile perché, voglio dire, vedi passare tantissime persone, tantissimi colloqui negli anni, ma il suo è come se mi avesse… come se tra le righe sapessi che c’era già qualcosa, una linea sottile.
È significativo che mi abbia colpito già dai primi istanti proprio questo suo carisma che alla fine oggi lo definisce in modo importante insomma. Passavamo tantissime ore insieme io e Antonino sul lavoro e quindi il nostro rapporto poi pian piano si è evoluto ed è sfociato in quella che è diventata una vera e propria storia d’amore.
Cinzia, Antonino e i 20 anni di Villa Crespi
La festa per i primi vent’anni di Cinzia Primatesta e Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi
Che festa! I vent’anni di Villa Crespi si sono celebrati martedì 2 luglio con una festa privata tra famigliari, amici e collaboratori di Cinzia e Antonino Cannavacciuolo, i padroni di casa.
Venti è un numero che ritorna in questa storia. Avevano infatti solo vent’anni Cinzia e Antonino quando decisero di inseguire il loro sogno e rilevare Villa Crespi per cercare di farla diventare un polo ricettivo di primissima qualità in Italia e all’estero. Dopo anni di lavoro e sacrifici, quel giovanotto venuto dal mare e quella ragazza figlia di albergatori e ristoratori festeggiano insieme il successo di una gestione ventennale che si è sviluppata enormemente nel tempo.
Una giornata di festa
Per ricordare e celebrare l’evoluzione di un progetto partito da lontano, da un ristretto nucleo di persone, “Eravamo una quindicina – come ha ricordato Cinzia Primatesta – e facevamo letteralmente qualunque cosa”. Ora, Villa Crespi conta 54 figure professionali, che diventano 150 se si considera l’intero Gruppo Cannavacciuolo.
Un gruppo di collaboratori che è anche una famiglia, una famiglia “fondamentale per Villa Crespi”, come ricorda ancora Cinzia Primatesta.
E dunque via ai festeggiamenti. Il concept dell’allestimento è stato ideato dall’event designer Vincenzo Dascanio che ha organizzato diverse isole del food all’interno di un percorso nel giardino di Villa Crespi. La colonna sonora della festa è stata curata da Jimmy Sax che ha realizzato diverse performance live durante la serata e ha condiviso il palco con un’artista che ha realizzato divertenti spettacoli di magia.
Il menu della festa a Villa Crespi
Ovviamente (rimasto segreto fino all’ultimo), è firmato Antonino Cannavacciuolo.
Tra i piatti un classico come lo Scampo alla Pizzaiola, l’isola della pasta, l’isola della pizza fritta e dei fritti, l’isola del pesce e quella dei formaggi oltre ai dolci che sono diventati una referenza centrale per i moltissimi appassionati della cucina dello Chef.
E il futuro cosa ci riserva?
“Ci auguriamo che i prossimi anni siano altrettanto speciali. Non ci fermiamo qui: abbiamo grandi e nuovi obiettivi”. Parola di Antonino Cannavacciuolo.
Intervista a Cinzia Primatesta, compagna e ispirazione di Antonino Cannavacciuolo.
Come vedresti Tony tra cinque anni?
"La crescita di Tony, dal punto di vista creativo, credo sia inarrestabile ma per il resto …tra 5 anni, lo vedo come ora: curioso, determinato, maturo, interessato e istintivamente capace di creare giocando con i gusti i sapori e i colori, le prelibatezze che lo distinguono da sempre.
Capace di stuzzicare il palato ed emozionare i sensi, l’alone di mistero che avvolge la creatività di Tony, credo possa essere paragonato a quello di un grande pittore, con la sola differenza che accosta frulla e mescola ingredienti anziché colori ad olio.
Proprio come un impressionista, l’istinto che è in lui è un qualche cosa di magico, una dote innata che gli da la possibilità di esprimersi in qualunque momento, senza preavviso ed in ogni dove.
Lo immagino tra un paio d’anni immerso nei suoi pensieri, su una barca, non so se al lago, o nel suo amato mare, ma con una canna da pesca, ricerca di scoperta, composizione e materealizzazione di idee, coccolato dalle onde e dai profumi dell’acqua.
Come ogni artista, credo sia difficile esprimersi riguardo al suo futuro, conoscendolo so con certezza che si circonderà delle cose a lui più care, la famiglia, una nidiata di bambini ed uno specchio d’acqua…i suoi “ingredienti” speciali per esprimersi e realizzarsi al meglio.
Professionalmente, ha la fortuna di decidere come per lui sarà meglio orientarsi per il suo futuro…istintivamente, sceglierà il meglio per se…ed è proprio questo il bello dell’artista: la sorpresa, l’istinto e quel che sarà, sarà…. "
Cinzia Primatesta